“Prevenzione dell’obesità infantile: educazione nutrizionale attraverso il gioco”

L’obesità è una patologia ad etimologia multifattoriale…

e diversi studi confermano dati allarmanti ed in continuo aumento anche in età pediatrica. Per esempio secondo lo studio Health Behaviour School Aged Children (HBSC) che è uno studio che si occupa di valutare i comportamenti dei giovani in età scolare, ha come obiettivo quello di sviluppare una nuova strategia di intervento per ridurre comportamenti sbagliati come quello alimentare. Questo studio attraverso il monitoraggio dei comportamenti dei giovani in età scolare permette di avere una visione più dettagliata per poter intervenire e prevenire certe situazione. Questo studio a cui aderiscono diversi Paesi insieme a Ricercatori di tutto il mondo insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità, nasce nel 1982, l’Italia aderisce a questa iniziativa a partire dal 2000, con periodiche valutazioni. L’ultima indagine che abbiamo a disposizione del 2010, conferma dati preoccupanti di sovrappeso ed obesità in Italia soprattutto nelle regioni del centro sud.

Da alcuni anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato delle strategie di intervento che indica livelli adeguati di buona alimentazione e livelli di attività fisica da raggiungere rivolte alla popolazione in generale, ma ancor più l’attenzione si è focalizzata ai giovani, perché questi più di altri sono per la prima volta secondo gli Esperti, la prima generazione che potrebbe vivere meno o in cattive condizioni di salute, perché il sovrappeso e le patologie ad esso correlati sono in aumento anche in età pediatrica.

E’ chiaro che il sovrappeso in età pediatrica possa dipendere da diversi fattori: genetici, familiari, ma ci sono delle variabili che possono essere corrette subito come la cattiva alimentazione, la sedentarietà. Il Ministero della Salute da qualche anno ha cercato di consolidare un’intesa con la Scuola, perché essa è il luogo privilegiato che consente di agire su comportamenti non ancora stabilizzanti pertanto suscettibili di modifiche e che coinvolge tutte le figure affettive che ruotano intorno al bambino.

L’educazione alimentare a scuola con l’obiettivo di promuovere una sana alimentazione è fondamentale come è anche importante attuare delle azioni di controllo che coinvolgono la scuola nel suo complesso, come il miglioramento del menù di ristorazione per mezzo di una corretta formazione ed informazione.

Recentemente ho contribuito ad un progetto di studio sulla prevenzione dell’obesità infantile con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L’università tramite il progetto “Mensa Sana, Corpore Sano” che è un progetto che rientra nel Programma di Azione Nazionale per l’Agricoltura Biologica e i Prodotti Biologici, approvato da D.M dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha come obiettivo la prevenzione della salute in età pediatrica sia in termini di prevenzione per l’obesità infantile che è una malattia complessa che comporta numerosi rischi per la salute; è stato dimostrato come un bambino sovrappeso/obesità abbia maggior probabilità di diventare un adulto obeso e/o di riscontrare squilibri metabolici importanti in età adulta. Ma un altro obiettivo di tale progetto è anche la prevenzione da contaminanti ambientali, perché bisogna ricordare che alimentarsi in modo sano, vuol dire anche preferire prodotti non trattati e quindi privilegiare il consumo di prodotti di qualità.

Oltre alla promozione di una corretta e sana alimentazione, il progetto vuole promuovere il consumo dei prodotti biologici nella mense scolastiche. Anche perché nella scuole non solo l’educazione alimentare, ma è importante promuovere anche azioni di intervento e di controllo come il miglioramento del menù di ristorazione per mezzo di una corretta formazione ed informazione.

Questo progetto nello specifico prevede vari step, uno dei quali è il monitoraggio e quindi la rilevazione delle abitudini alimentari e stili di vita dei bambini, attraverso un questionario che ci permette di individuare con più precisione quali sono i loro comportamenti e quali interventi possono essere fatti attraverso interventi di tipo educativo come l’educazione alimentare a scuola.

I ragazzi della scuola elementare 4-5 elementare e tutte le classi medie dell’Istituto di Salve hanno partecipato a questa indagine e successivamente è stato tenuto il progetto di educazione alimentare con Progetto Creativa ( www.progettocreativa.com) che è stato l’intervento educativo che come Dietista e volontaria LILT Capo di Leuca ho personalmente svolto alle classi coinvolte. Il Progetto “Mensa Sana, Corpore Sano” si sta svolgendo in diverse scuole italiane su tutto il territorio Nazionale. Ci sono dati interessanti e sono in fase di elaborazione.

La metodologia che ho seguito e continuo ad adottare nei progetti che organizzo e svolgo è quella attraverso l’attività ludica, perché il gioco è uno strumento educativo fondamentale per la formazione del bambino.

Il ruolo della Scuola, l’educazione alimentare ma anche la promozione di una corretta attività fisica sono senza dubbio importanti per il benessere in generale.

 

L’intesa tra Scuola e Ministero della Salute deve continuare ad essere forte, come deve continuare ad essere alta l’attenzione nella scuola e verso i bambini, con l’obiettivo principale di trasmettere informazioni chiare e semplici.

Attraverso questo studio ho unito sia la mia esperienza come Dietista ed educatrice nelle scuole, sia ho potuto contribuire ad un progetto Nazionale sulla prevenzione infantile insieme all’Università di Roma Tor Vergata, in particolare con il Dipartimento della Cattedra di Scienze dell’Alimentazione e dei Docenti Ricercatori che ne fanno parte.

Dott.ssa Simona Dongiovanni, DIETISTA E SPECIALISTA IN SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA

N.B L’articolo qui proposto vuole essere una breve presentazione del lavoro svolto.

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